Hace unos días llegó a mi correo electrónico un aviso de mi Galería de Fotos en Flickr: “Fabio Cappelli te ha agregado como contacto”. Y como la curiosidad mató al gato, rauda y veloz me dirigí al sitio para saber de quién se trataba. Allí, para mi sorpresa y emoción infinitas, encontré -entre otros- un álbum de fotos sobre Cuba, y encontré las palabras introductorias de dos jóvenes fotógrafos. Pedí su autorización para traducir y publicar esa introducción y algunas de sus fotos, y estoy segura que ustedes, amigos de Cuba, sentirán el mismo emocionado regocijo de esta Polilla.
Semplicemente Cuba: Álbumes di Fabio Cappelli e Mariangela Iannotta
Raccontare la genesi della nostra mostra è come chiedere ad un genitore di raccontare tutta la vita di proprio figlio.
Non sai mai da dove è meglio iniziare per riuscire a trasmettere tutte le sensazioni che inondano mente e cuore e così fatichi a focalizzare i punti salienti rischiando di dilungarti in piccoli particolari che magari non riescono a rievocare tutta la storia.
La mostra è stata intitolata “Semplicemente Cuba” perché non contiene in sé elementi complessi, significati multiformi e con dietrologie contorte (francamente non ne siamo nemmeno i tipi), ma vuole essere una semplice narrazione di storie, di persone, di aspetti di una cultura, di un popolo troppo spesso condannato da preconcetti e pregiudizi.
“Semplicemente Cuba”, perché abbiamo trovato calore e amicizia senza artifici e false premure.
“Semplicemente Cuba” perché è un racconto fotografico che è nato così, da solo, semplicemente.
Siamo partiti per Cuba, in ferie con la voglia di “staccare la spina” dalle pazzie di tutti i giorni e ci siamo ritrovati esploratori di uomini; lungo il nostro percorso abbiamo scoperto l’anima cubana che ha il potere di avvolgerti, ammaliarti, di stregarti tanto che anche lontano da quei posti, non puoi fare a meno di sorridere, felice e malinconico al contempo, ricordando tutte le persone che hai conosciuto, i posti che hai visitato, l’amicizia che ti è stata offerta.
E’ per questo che abbiamo deciso di non elaborare le nostre foto se non con una “semplice” calibrazione colore, affinché tutti voi, possiate osservare senza distrazione o artifici ciò che abbiamo visto noi: lo spirito, l’essenza e la forza delle persone di Cuba.
L’immersione nei colori, nei profumi e nei suoni di Cuba, ci ha trovati letteralmente impreparati.
Noi non conoscevamo assolutamente niente di quest’isola, inconsapevoli di ciò che potevamo trovare, nei troppo pochi giorni che abbiamo passato, abbiamo scoperto una storia emozionante, una storia fatta di passione, orgoglio e forza umana.
Viene in mente la figura di una guida naturalistica che ci ha accompagnato durante la visita del “parco naturalistico De Humboldt” (che fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco) veramente felice del lavoro che svolgeva, un lavoro progettato dopo la “revolucion”, che ha “convertito” la sua professione da disboscatore a protettore ambientale. E’ praticamente impossibile poter descrivere con quale passione, trasporto descriveva le piante, gli animali che man mano trovavamo, i suoi occhi brillavano mentre descriveva la nascita del parco, oppure la signora di un gazebo che vendeva il “guarapo”, una bibita ottenuta dalla canna da zucchero, che ci cerca e con orgoglio ci da, badate nel resto e non come scambio economico, la moneta del “Che”, il loro “Che”.
Non è anacronistico affermare che la rivoluzione ancora vive, perché è così.
La vedi negli occhi della gente, nelle scuole sparse ovunque, la vedi nei campi coltivati, nei piccoli villaggi, la senti nel trasporto del racconto di una guida o nella gentilezza spontanea di una donna.
Noi siamo rimasti ammaliati, affascinati, stregati.
Tornati in Italia non abbiamo smesso di informarci su quello che è Cuba, la sua storia, la sua situazione sociale ed economica, e così abbiamo scoperto che i cartelloni trovati spesso lungo la strada parlavano di 5 cubani, arrestati ingiustamente con accuse false in un processo farsa; oppure che l’embargo è andato man mano aggravandosi negli anni impedendo anche l’esportazione di medicine, che la sanità cubana è la migliore di tutta l’america latina, che l’analfabetismo è all’1%, che nelle americhe è agli ultimi posti per percentuale di mortalità infantile ed è tra i primi posti per speranza di vita, che è stata colpita più volte da attentati terroristici con la complicità degli Stati Uniti, in uno dei quali è morto, nel silenzio assoluto dei media italiani, il nostro connazionale Fabio Di Celmo.
Queste come tante altre notizie hanno fatto crescere in noi una forte rabbia, rabbia per la spessa coltre di menzogne e falsità che ricopre tutto ciò che riguarda Cuba, rabbia per tutte le ingiustizie che ha dovuto subire, rabbia per aver compreso che ancora oggi un popolo fiero, orgoglioso e indipendente è costretto dalla morsa della democratica America nell’isolamento, perché non si è voluta e non vuole piegarsi alla sua visione del mondo e dell’economia capace solo di sfruttare risorse collettive a vantaggio di pochi.
Che folgorante esempio di forza e di fierezza.: la formica che si ribella al gigante e, soprattutto, ci sta riuscendo! Un popolo forte e coraggioso. Ecco La Cuba che abbiamo visto ed è questa la Cuba che vogliamo raccontare con le nostre foto. La Cuba dove nessuno muore di fame e dove tutti possono studiare, la Cuba dell’uomo nuovo, la Cuba di José Martì, e del “Che”. Ora anche la nostra Cuba, perché, inevitabilmente, se ci vai, porterai sempre con te un pezzo di Cuba nel tuo cuore.
Flickr: http://www.flickr.com/photos/61635035@N02/sets/72157626476023312/
oo0oo
Simplemente Cuba: Álbum fotográfico de Fabio Cappelli y Mariangela Iannotta
Narrar la génesis de nuestra muestra es como pedirle a un padre que narre toda la vida de su hijo.
Nunca se sabe dónde es mejor comenzar a transmitir todas las sensaciones que inundan la mente y el corazón y es tan difícil centrarse en los puntos más importantes a riesgo de diluirte en pequeños detalles que quizá no alcanzan a recordar toda la historia.
La exposición se tituló "Simplemente Cuba" porque no contiene dentro de sí elementos complejos, multifacéticos y con enrevesadas conspiraciones (con franqueza no somos ni siquiera de ese tipo), pero quiere ser una historia simple narración de historias, de personas, de aspectos de una cultura, de un pueblo muy a menudo condenados por ideas preconcebidas y prejuicios.
"Simplemente Cuba", porque encontramos calidez y amistad sin artificio y falsa bondad.
"Simplemente Cuba", porque se trata de un reportaje fotográfico que nació así, solo, simplemente.
Nos fuimos a Cuba de vacaciones con el deseo de "desconectar" de la locura de la vida cotidiana y nos convertimos en exploradores de los hombres; a lo largo de nuestro camino hemos encontrado el alma de Cuba que tiene el poder de envolverte, enfermarte, hechizarte tanto que, aunque lejos de aquellos lugares, no puedes menos que sonreír, feliz y triste al mismo tiempo, recordando todas las personas que has conocido, los lugares que has visitado, la amistad que te ha sido ofrecida.
Es por esto que decidimos no elaborar nuestras fotos, si no con una "simple" calibración de color, de modo que, todos ustedes puedan observar sin distracciones o artificios lo que hemos visto nosotros: el espíritu, la esencia y el poder de la gente de Cuba.
La inmersión en los colores, los olores y sonidos de Cuba, literalmente, nos encontró desprevenidos.
Nosotros no sabíamos absolutamente nada acerca de esta isla, no éramos conscientes de aquello que podríamos encontrarnos: en los muy pocos días que hemos pasado, descubrimos una historia emocionante, una historia hecha de pasión, orgullo y fuerza humana.
Nos viene a la mente la figura de un guía de la naturaleza que nos acompañó durante la visita al "Parque Natural de Humboldt" (que forma parte del Patrimonio Mundial de la UNESCO) verdaderamente muy contento con su trabajo, un trabajo diseñado a partir de la "revolución" que ha "convertido" su profesión de talador a protector del medio ambiente. Es casi imposible describir con qué pasión, traspuesto, describía las plantas, los animales que íbamos encontrando, sus ojos brillaban mientras describía el nacimiento del parque; o la señora de un observador, que vendía "guarapo", una bebida obtenida de la caña de azúcar, que se acercó y con orgullo nos da en el vuelto y no como intercambio económico, la moneda del "Che", su "Che".
No es anacrónico decir que la revolución sigue viva, porque es así.
La ves en los ojos de la gente, en las escuelas dispersas por todas partes, lo ves en los campos de cultivo, en los pueblos pequeños, lo sientes en la narración de la historia de un guía o en la bondad espontánea de una mujer.
Nosotros quedamos hechizados, encantados, embrujados.
De vuelta en Italia, no hemos dejado de informarnos acerca de lo que es Cuba, su historia, su situación social y económica, y así descubrimos que los carteles que a menudo se encuentran a lo largo de la carretera hablan de cinco cubanos, injustamente detenidos con acusaciones falsas en un proceso farsa, o que el embargo se ha ido empeorando en los últimos años, impidiendo la exportación de medicamentos; que la sanidad cubana es la mejor en América Latina; que el analfabetismo es del 1%; que en las Américas está en los últimos lugares porcentuales de la tasa de mortalidad infantil y en los primeros lugares en términos de esperanza de vida; que se ha visto afectada por numerosos actos terroristas con la complicidad de los Estados Unidos, en uno de los cuales murió, en el silencio más absoluto de los medios de comunicación italianos, nuestro compatriota Fabio Di Celmo.
Estas noticias, como tantas otras, han hecho crecer en nosotros una fuerte rabia; rabia por el espeso manto de mentiras y falsedades que cubre todo lo relacionado con Cuba; rabia por todas las injusticias que ha debido sufrir, rabia por haber comprendido que aún hoy un pueblo fiero, orgulloso e independiente se ve atrapado en las garras de la democrática América [del Norte] en un aislamiento forzado, porque no ha querido, y no quiere plegarse a su visión de la economía mundial capaz sólo de explotar los recursos colectivos en beneficio de unos pocos.
¡Qué brillante ejemplo de fuerza y de fiereza! ¡La hormiga que se rebela contra el gigante y, sobre todo, que está teniendo éxito! Un pueblo fuerte y valiente. He aquí la Cuba que hemos visto y es ésta la Cuba que queremos mostrarles con nuestras fotos. La Cuba, donde nadie se muere de hambre y donde todos pueden estudiar; la Cuba del hombre nuevo; la Cuba de José Martí y del “Che". Ahora también nuestra Cuba, porque, inevitablemente, si te vas, llevarás siempre contigo un pedazo de Cuba en tu corazón.
Tomado de Flickr: http://www.flickr.com/photos/61635035@N02/sets/72157626476023312/
Trad. RCBáez
Si quieres expresar tu opinión sobre el trabajo de Mariangela y Fabio, puedes escribirles a majafotoegrafica@gmail.com